Ci hanno insegnato che dobbiamo lavorare, sudare e lottare per guadagnarci quelle due settimane a scelta tra il mese di luglio e agosto, convinte che l’unico obiettivo dell’anno sia quello di passare le vacanze estive in un posto paradisiaco, con il costume indosso e una noce di cocco tra le mani mentre qualcuno ci sventola mentre riposiamo su un’amaca.
Ma la verità è che l’iperproduzione capitalista ci spinge a pensare che questo sia possibile per chiunque: il mondo costruisce i nostri desideri e noi nemmeno sappiamo se sono nostri.
Ecco, lavoriamo tutto l’anno per sentirci dire anche dove dobbiamo andare in vacanza, come, con chi, quali foto postare sui social, quando rientrare, come spendere le nostre serate, se andare in aereo o in auto.
In primis, è necessario ricordare che le vacanze sono un privilegio di classe. Sì, come avete appena letto, è importante sapere che moltissime persone non vanno in vacanza non perché non vogliono ma perché non possono. Economicamente è molto dispendioso, spesso non si ottengono ferie, alcuni lavori prevedono una presenza h24 sul posto, non tutte le persone sono in smartworking, molte non posseggono mezzi di trasporto privati per spostarsi, e per finire, i costi dei voli sono aumentati a dismisura.
Secondo punto, altrettanto importante, il fatto che le vacanze siano un privilegio risiede anche nella questione ‘’corpo’’. Ma questo cosa vuol dire?
Il privilegio di possedere un corpo conforme, che rientra in tutti i dettami e imposizioni della società occidentale, consente di vivere le vacanze con più serenità.
In poche parole, andare al mare se sei un corpo che non rientra nelle aspettative di genere della società può essere traumatizzante e problematico.
Chiunque di noi ha sperimentato gli occhi di chi guarda dall’esterno con aria circospetta e poco gradevole, ma niente è paragonabile a ciò che i corpi non normativi subiscono rispetto alle indiscrezioni dello sguardo altrui.
Nonostante tutta l’economia del settore Beauty che adesso promuove la ‘’body positivity’’ ovvero, banalmente la promozione di un ideale di bellezza ‘’diverso’’ che esce dai canoni imposti, è anche questo problematico e quindi parte del problema.
I social oggi ci ricordano che possiamo essere chi vogliamo, godere del fatto di poter essere diversi, come noi desideriamo ma allo stesso tempo ci bombardano di creme per la cellulite e rasoi a laser per togliere i peli dalle gambe; ci ricordano della bibita per dimagrire o del filtro per modificare le labbra e renderle più grosse; ci impongono la visione di video di persone perfette al mare che scherzano e giocano con i loro perfetti bikini mentre dall’altro lato Calvin Klein inserisce come testimonial della sua ultima campagna una donna nera, grassa e lesbica.
Tutto questo contrasto, tutta questa serie di paradossi provoca un corto circuito non indifferente che, ad un certo punto, diventa estremamente complesso da sciogliere.
Possiamo essere chi vogliamo ma rispettando sempre le ‘’regole’’ imposte. Possiamo sentirci finalmente bene con i nostri corpi ma dobbiamo aderire ai canoni prestabiliti della “diet culture” appena arriva l’estate.
La “diet culture” e la “diet industry”, infatti, agiscono perfettamente sulle nostre menti durante il periodo estivo ricordandoci che si, possiamo essere chi vogliamo, ma alla fine dobbiamo pur sempre aderire ad un ideale unico di corpo che spopola sulle spiagge puntualmente da giugno a settembre.
Per questo motivo, avere tutta questa “body positivity” che impazza sui social è solo un modo che le industrie farmaceutiche e di bellezza utilizzano per vendere i loro prodotti senza pensare realmente alle conseguenze che questa provoca sui nostri corpi come per esempio disturbi alimentari, ansia, depressione, attacchi di panico.
Il tuo corpo va bene così com’è, non ha bisogno di modifiche o trasformazioni. La trasformazione dovrebbe avvenire solo nel momento in cui non ci si sente più a proprio agio con sé stessi e non perché qualcuno ci sta dicendo che il nostro corpo non è un corpo desiderabile.
Siamo tutte delle stelle meravigliose, pronte a brillare, di notte come di giorno, al buio come sotto il sole. Per questo vi auguriamo di brillare sui vostri lettini, fiere dei vostri corpi, pronte a difendere il vostro perfetto rotolino in più, i vostri peli, le vostre labbra sottili.
Siamo belle, in qualsiasi modo decidiamo di esserlo, non dimentichiamolo mai.